Progetto Artista Abitante
15 Giugno 2021
Il progetto diffuso di arte pubblica Voi siete qui Vico Pero / Giacomo Leopardi / Progetto di Artista Abitante di Eugenio Giliberti è dedicato alla città di Napoli e a Giacomo Leopardi che vi soggiornò negli ultimi anni della sua vita. E’ organizzato da Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee – Museo Madre, Fondazione Morra, Dafna Gallery e Intragallery, in collaborazione con il Centro Nazionale di Studi Leopardiani (Recanati), la Biblioteca Nazionale di Napoli, il Comune di Napoli, la Terza Municipalità del Comune di Napoli, l’Accademia di Belle Arti di Napoli, i dipartimenti di Architettura delle Università Federico II e Luigi Vanvitelli, l’Associazione costruttori Edili Napoli ACEN).
Vico Pero, quartiere Stella, a un passo da Via Santa Teresa. Qui tra il 4 e il 9 maggio del 1835, si trasferirono Giacomo Leopardi e la piccola corte composta dai suoi amici napoletani Antonio e Paolina Ranieri e il cuoco patriota Pasquale Ignarra. Fu l’ultima residenza di Leopardi, preferita e più duratura fra le tre napoletane. Contrariamente a quanto molti credono, è nella casa di vico Pero e non nella villa di Torre del Greco di Giuseppe Ferrigni che Leopardi morì per idropisia il 14 giugno 1837, mentre in città infuriava una terribile epidemia di colera.
L’obbiettivo del progetto è di accendere i riflettori dell’attenzione pubblica sul triangolo urbano, tra Via Santa Teresa, vico Pero, vico Noce e vico Cimitile che chiameremo, d’ora in poi “Vicolo Paese”, per riavvicinare gli abitanti, alla “loro” storia e renderli custodi fieri di essa come della propria storia familiare.
Intorno a questo proposito il progetto si dipana in diversi momenti, uno ei quali sarà la trasformazione del modesto immobile di vico Pero 2 in un’imponente installazione artistica che interesserà l’intera facciata del palazzo prospiciente via Santa Teresa degli Scalzi. La via è percorsa ogni giorno da centinaia di cittadini e di turisti che raggiungono Capodimonte.
Le prime fasi del progetto hanno visto il coinvolgimento del quartiere che ha partecipato al Censimento Leopardi. Tra gli abitanti coinvolti sono stati individuati alcuni stakeholder che avranno un ruolo attivo nella costruzione di quello che sarà il catalogo /libro di famiglia al cui interno saranno pubblicate le testimonianze raccolte e un complesso studio sui cambiamenti urbanistici che hanno modificato l’aspetto e la vita del quartiere nel corso del XIX secolo.
Interviste ai residenti, ai rappresentanti delle istituzioni culturali e ai partner coinvolti arricchiranno anche un film documentario in cui saranno registrate tutte le fasi di Progetto di artista abitante.
Le fasi del Progetto
1. Incontri pubblici. Grazie alla partecipazione di molti attori istituzionalisti stanno svolgendo diversi incontri preparatori in cui sono illustrati al pubblico l’idea generale del progetto, le sue premesse culturali e il processo attraverso il quale si intende realizzarlo.
2. Censimento Leopardi. Si tratta di un’azione conoscitiva in cui un gruppo di “assistenti provvisori”, composto da studenti dell’Accademia di BBAA, rappresentanti della circoscrizione, accompagnati da una troupe di video documentazione hanno incontrato ed interrogato gli abitanti raccogliendo “dati di memoria” con la particolare attenzione ai racconti di cui sono custodi le famiglie presenti sul luogo da più generazioni.
3. La ricerca. Partendo da un particolare del racconto di Antonio Ranieri sugli ultimi istanti di vita di Leopardi, già da tempo Eugenio Giliberti ha attivato una ricerca, supportata dal prof. Villari della facoltà di Architettura di Napoli, che lo conduce a interessarsi alle notevoli trasformazioni urbanisti- che dei luoghi che definiamo “teatro” del progetto. La ricerca sarà incrementata attraverso lo studio delle carte murattiane dell’archivio di stato e da altre fonti documentarie.
4. Sui passi quotidiani. Grazie all’intreccio tra ricerca storico-biografica e ricerca storico-urbanistica si disegnerà un percorso lungo il quale sa- ranno evidenziate con apposite ed omogenee segnalazioni le ubicazioni di negozi, abitazioni ed altri “luoghi” della frequentazione Leopardiana.
5. Realtà aumentata / supporti multimediali. Diversi prodotti multimediali saranno di supporto al progetto: un filmato 3D, fruibile da smartphone e tablet, simulerà una passeggiata nel quartiere così come si presentava prima dei grandi lavori di trasformazione del periodo murattiano e mostrerà la trasformazione graduale dei luoghi; altre applicazioni faciliteranno la comprensione del racconto storico architettonico: puntando la videocamera del telefonino su alcuni oggetti, sarà simulato lo stato precedente dei luoghi, attraverso la comparsa e dissolvenza di immagini ed elaborati grafici complessi in sovrapposizione al reale.
6. I nuovi credenti. Trasformare in un enorme manoscritto la facciata, prospiciente via Santa Teresa, dell’immobile di vico Pero 2 in cui era situata l’abitazione di Leopardi. L’immobile non presenta alcun interesse architettonico, è piuttosto malandato e segnato da discutibili interventi in facciata. L’opera lo trasformerà in un punto di attenzione per le centinaia di turisti e cittadini che ogni giorno percorrono la via di collegamento tra i due grandi musei, l’Archeologico e Capodimonte.
7. Mostra e performance teatrale. Il giorno dell’inaugurazione dell’istallazione sarà aperta al pubblico al Museo Madre e in contemporanea a Palazzo Cimitile, perla dell’architettura civile del quartiere ed edificio confinante con la residenza leopardiana, una grande mostra con opere, materiali documentali e installazioni sonore. Gli abitanti della zona riceveranno un invito personale per assistere alla manifestazione che comprenderà anche un breve racconto di storia urbanistica.
8. Catalogo / Libro di famiglia di vico Pero e del “vicolo paese”. Il catalogo editato e pubblicato dal Museo Madre conterrà: a) immagini dell’opera; b) back stage del progetto, i risultati del “Censimento”, interviste e testimonianze degli abitanti; c) una serie di approfondimenti teorici e documentali sui diversi argomenti collegati, con particolare attenzione alla vita “materiale” di Giacomo Leopardi, a partire dall’esame comparato di alcune delle numerose biografie pubblicate e dall’epistolario leopardiano; d) – un saggio di micro-storia dell’architettura e dell’urbanistica del luogo, corredato da tavole di confronto che registrano i cambiamenti della struttura locale urbana attraverso il tempo ecc.; e) – l’elaborazione di una proposta urbanistica curata dai dipartimenti di Architettura della Federico II e della Luigi Vanvitelli. Il libro sarà dato in dono a tutte le famiglie del “vicolo paese” primi destinatari di quella che si configura come una complessa azione di didattica sociale.
9. Una striscia di luce. Performance notturna dagli spalti di Castel Sant’Elmo (il pubblico sarà richiamato con invito del Museo del 900 in apertura straordinaria).
10. Piano urbanistico per il “vicolo paese” Si può parlare, a proposito del Progetto di Artista Abitante, di un vero e proprio lavoro in corso anche nel senso della sua elaborazione, le adesioni che si sono succedute numerose, infatti, hanno spesso aggiunto qualche punto alle sue ambizioni. In particolare la collaborazione delle due facoltà di architettura, della “Federico II” e della “Luigi Vanvitelli”, ne ha decisamente rafforzato la prospettiva di progetto complessivo di rigenerazione urbana. Le due facoltà collaboreranno alla creazione di un progetto urbanistico puntuale per il “vicolo paese”, concepito come processo induttivo, fondato sulla partecipazione della comunità attraverso gli strumenti dell’inchiesta e della consultazione popolare. L’obiettivo, condiviso dalla III Municipalità del Comune di Napoli, competente per materia, è di integrare i risultati dell’opera degli urbanisti al piano di rigenerazione urbana “Patto per Napoli” già sottoscritto con il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali. Progetto di Artista Abitante ne diventerebbe un essenziale elemento di implementazione sociale.
11. Documentazione video. Tutte le fasi del progetto verranno documentate con riprese video, al fine di realizzare un film documentario.
CENSIMENTO LEOPARDI
dal testo del volantino recapitato ai cittadini del vicolo paese che annunciava lo svolgimento del “Censimento”:
Nel “vicolo paese” esiste ancora qualche famiglia, abitante da molte generazioni, che custodisce ricordi di quel tempo, visioni sbiadite, aneddoti, a volte oggetti. Sabato 7 dicembre dalle ore 10,00 sciameranno numerosi, armati di 500 questionari, gli studenti di Antropologia Visuale dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, accompagnati da volontari ed organizzatori che sostengono il “progetto di artista abitante” I questionari del “Censimento Leopardi” raccoglieranno informazioni, testimonianze sulla persistenza della memoria di quel passaggio, chiederanno conto delle nominazioni parallele dei luoghi (via nova – via Santa Teresa, per esempio), misureranno il gradimento sociale dell’opera.
Una piccola troupe che accompagna tutti i passaggi del progetto riprenderà l’evento.
LA CASA DI GIACOMO LEOPARDI
La fase centrale prevede: la realizzazione di un grande wall painting sulla facciata, prospiciente via Santa Teresa, del palazzo di vico Pero 2, dove Leopardi soggiornò negli ultimi due anni di vita e dove essa si spense il 14 giugno 1837. L’opera trasformerà la modesta ed ora malridotta facciata nella riproduzione di un manoscritto leopardiano.
La realizzazione dell’opera sarà eseguita in collaborazione con Il Cerchio e Le Gocce (Torino) – prima associazione italiana per la creatività urbana.
Un percorso leopardiano (comprendente i luoghi frequentati da Leopardi in città) sarà segnalato attraverso una cartellonistica omogenea pensata appositamente per il progetto. Sulla facciata e all’ingresso del civico 2 di vico Pero, verranno apposte targhe con la descrizione del luogo e i loghi dei sostenitori.
UNA LAMA DI LUCE
La performance luminosa che si propone consiste in un appuntamento notturno presso il Castel Sant’Elmo per un numero limitato di persone da concordare con il responsabile della sicurezza del Castello, e con il permesso della dirigenza regionale dei Musei della Campania. L’appuntamento all’ingresso del castello è alle 2 del mattino. Le persone, munite di un badge, saranno accolte dagli organizzatori che le accompagneranno a piedi sugli spalti del castello, ala est, dove gli invitati possono affacciarsi sul centro storico. Alle 3,00 in punto si spegneranno prima le luci del castello poi, per 10 secondi l’illuminazione pubblica della città mentre una lama di luce illumina solo la “via nova”, via Santa Teresa, dal Museo Archeologico all’incrocio di via Stella. Alla riaccensione delle luci, applausi, saluti e via, fuori dal castello.
EVENTI PUBBLICI DI PREPARAZIONE
“Cercavamo una casa nella zona. Avevamo 19 e21 anni. Viviamo lì dal 9 agosto del 1976, per molti anni non ci abbandonò l’appellativo de ‘e studienti’. Il 10 agosto mancavano due ruote alla 126 verde. Solo altri due furti poi, il 21 ottobre 1979, giorno della visita del Papa Giovanni Paolo II a Napoli, ladri penetrarono in casa scassinando con facilità una serratura da quattro soldi e rubando piccoli oggetti d’argento ed una scatola di gioielli della famiglia di mia moglie; più traumatico il recente scippo della sua borsa, dalla macchina, mentre rallentava per cercare parcheggio. Due in vespa. Lei reagisce e resiste, ne ricava anche un livido che metterà mesi a scomparire. Niente di straordinario. Il vicolo è tranquillo. […] Siamo stati lontani da questa abitazione solo saltuariamente, se non fosse per un periodo di tre anni, dal luglio 1990 in cui l’edificio fu interessato da incredibili lavori di “ricostruzione” passati attraverso tre diverse imprese (la prima non aveva i requisiti, la seconda è fallita in corso d’opera, la terza ha sistemato le cose in economia consentendoci finalmente di ritornare nel dicembre del 1993)
e che oggi forse hanno maggiormente compromesso la stabilità dell’edificio. La nostra casa è cambiata. Ci ho tenuto il mio primo studio di artista e qualche festa memorabile. Ci sono passati moltissimi ospiti. In principio ci poteva venire praticamente chiunque, in un giro allargato di amici di tutta Italia, non aveva un posto dove dormire. Trovava noi o no, c’era sempre qualcuno che gli indicava la strada per raggiungerci ed ottenere un letto, come allora si usava. […] Deve essere per questo che davamo un senso di insicurezza ai nostri vicini. […] Vico Pero è uno dei tanti vicoli della Napoli antica, porta il nome di una grande pianta che probabilmente venne sacrificata con grave dispiacere dei proprietari per far spazio ad una nuova strada. […] Ci volle del tempo prima che ci rendessimo conto di abitare nella strada dove era vis- suto ed era morto Giacomo Leopardi. Diverse volte la cosa ci venne poi in soccorso quando, […] Continua negli anni di riavvicinamento più sereno ai parenti, eravamo costretti a raccontare della nostra vita agli amici di famiglia preoccupati per la scelta di andare ad abitare nel centro storico (provate a chiedere cosa pensano di questo quartiere gli abitanti del Vomero o di Chiaia): abitavamo pur sempre nella strada dove era morto il grande Leopardi, come lo avessimo fatto apposta. Dal tempo dei famosi lavori, fino a poco tempo fa, spiegare il nostro indirizzo richiedeva una certa concentrazione da parte dell’interlocutore: provenendo dal Museo, percorrere Via Santa Teresa, fino al semaforo (sempre spento), prendere la prima a sinistra (che si chiama via Stella), poi subito a destra in una strada senza targa (che è vico Pero) e poi bussare al nostro citofono al palazzo sulla sinistra privo di numero civico […] Insomma Leopardi serviva a recuperare un minimo di orgoglio per il
nostro vicolo proletario e per la scarsa luce che regala alle nostre finestre. […] Fare i conti con questo luogo. […] Tutto partiva da una visione, come sempre mi accade prima che il pensiero dia una forma definita ad un progetto. La visione di un vicolo, per qualche giorno, diventato libro. Dove la gente che ci abita possa leggere e rileggere alcuni significativi passi dell’opera filosofica e poetica di Leopardi fino ad impossessarsene come di cosa pro- pria. come non farebbe facilmente dalle pagine di un vero libro…” .
Estratto dal racconto di Eugenio Giliberti.
Il libro d’artista è stato pubblicato nel 2022 con il titolo “Vico Pero / Giacomo Leopardi / Progetto Artista Abitante” edito da Artem. Il testo è stato presentato al Museo Madre il 7 Novembre 2022.
RASSEGNA STAMPA PARZIALE DI “PROGETTO DI ARTISTA ABITANTE”
➤https://www.artapartofculture.net/2019/07/07/eugenio-giliberti-progetto-di-artista-abitante/
➤https://www.exibart.com/arte-contemporanea/artista-abitante-a-napoli-una-nuova-tappa-sulla-strada-dileopardi/
➤https://www.exibart.com/beni-culturali/scoperta-a-napoli-una-recensione-inedita-di-giacomo-leopardi/
➤https://www.exibart.com/speednews/giacomo-leopardi-in-vico-pero-napoli-lartista-abitante-nelle-parole-dieugenio-giliberti/
➤http://www.napoliclick.it/portal/arte/8654-aperitivo-in-versi-progetto-di-artista-abitante-di-eugeniogiliberti.html
➤https://www.wikieventi.it/napoli/512274/racconto-progetto-artista-abitante-eugenio-giliberti/
➤https://www.juorno.it/voi-siete-qui-vico-pero-giacomo-leopardi-il-progetto-artista-abitante-di-eugenio-giliberti/
➤https://www.ilmondodisuk.com/progettoteorica-delle-arti-delle-lettere-arriva-al-san-carlo-lopera-eugeniogiliberti-dedicata-leopardi/
➤https://picchionews.it/eventi/bicentenario-de-l-infinito-il-teatro-san-carlo-di-napoli-dedica-un-opera-a-leopardi
➤https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/poesia-di-leopardisulla-casa-di-napolivittoriogennarini
➤https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2019/07/03/il-san-carlo-dedica-unopera-a-leopardiper-il-bicentenario- Napoli13.html
➤https://www.ilgiornaledellemostre.com/2019/06/leopardi-allindice/
➤il Mattino: 7 dicembre 2019 – 14 giugno 2020
➤Corriere del Mezzogiorno: 8 dicembre 2019 – 19 marzo 2019 – 30/6/2020
➤La Repubblica: 10 luglio 2020
➤Rai regione Campania e Rai regione Marche: tgr (https://www.youtube.com/watch?v=v_TmpJv_bsU&feature=youtu.be&fbclid=IwAR0s gaA21n2v4DQ3_3t5VcCIYRkJgqVQ9P7iK38a4-
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Foto di Mario Laporta